mercoledì 6 aprile 2011

Luca alla corte del Re..



Luca Cadalora, tre volte campione iridato, ha raccontato se stesso in una bellissima intervista rilasciata ad una nota testata del settore. Voglio riportare su Cesena Bikers il passaggio in cui il pilota modenese, racconta all'intervistatore del suo cambio di categoria avvenuto nel 1993. Cadalora da detentore del titolo della 250, conquistato nel biennio 1991 - 1992 lasciò la Honda ed il Team di Erv Kanemoto per approdare alla corte di King Kenny Roberts. Queste sono le sue parole a riguardo:
"Kanemoto è un grandissimo tecnico e con lui ho imparato moltissimo. Ma tutta la squadra era eccezionale. Per un pilota era il massimo. Basta dire che giravo senza tenere il dito sulla leva della frizione, e chi ha provato una due tempi da Gran Premio sa cosa significa. Ma, ormai, sono sei anni che corro in 250 e in questa categoria ho vinto due mondiali e 22 GP, voglio nuovi stimoli, che me li può dare solo la 500. Ma la Honda non vuole che io cambi cilindrata. L'opportunità me la dà il Team di Kenny Roberts, che mi offre un posto in squadra assieme a Wayne Rainey. Sapevo che non sarebbe stato facile. Rainey aveva vinto tre titoli consecutivi, in 500 era il più forte e per Roberts era come un figlio. Ero consapevole anche che passavo dall'organizzazione che rasenta la perfezione del team di Kanemoto ad una "banda stile far west" con cappello e pistole, ma era la sola porta aperta per correre con una 500 competitiva. E, dovendo imparare, che cosa c'era di meglio se non farlo con Rainey, il migliore, come maestro? La conferma alle difficoltà da superare l'ho avuta al primo contatto, nel ranch di Roberts a Monte Rey in California. Io non ho mai amato il fuoristrada, loro invece, non facevano che allenarsi nel motocross o sulle piste di terra battuta. In gara le cose sono andate anche peggio. La moto era stata "confezionata" per lo stile di Rainey, diametralmente opposto al mio. Ma io, ero il classico "signor nessuno", visto che mi dicevano che non avevo vinto neppure tre quarti di mondiale. Per loro i due nella 250 valevano la metà di quello nella 500 e quello della 125 equivaleva ad un quartino, ovvero facendo la somma non si arriva a uno. Con questa considerazione non era facile farsi ascoltare. Poi, avendo trovato un tecnico in seno alla Squadra che la pensava come me su come dovrebbe funzionare una 500 da GP le cose sono migliorate, ma non è stato facile. La mia prima vittoria a Donnington in Gran Bretagna è stata un'occasione per imparare un gran numero di parolacce in americano. Per Roberts avrei dovuto far passare Rainey, che era in lotta per il titolo con Kevin Schwantz, non l'ho fatto e me ne ha dette di tutti i colori. Ma, in quella occasione ha capito anche che i miei piazzamenti diventavano importanti per la Squadra, e quali erano le mie motivazioni. La magia che si è creata nel Team, però, svanisce a Misano, quando Rainey cade e resta paralizzato. Nel '94 e nel '95 io sono la prima guida della Squadra, finisco un anno secondo e l'altro terzo, ma Roberts e tutti i tecnici perdono ogni interesse, ogni entusiasmo, ogni voglia di continuare.. Io voglio il titolo della 500, decido allora ti riprovarci con la Honda e il Team Kanemoto..".

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